Celestina
aveva i bigodini in testa e la vestaglia le si apriva davanti - il pancione le era rimasto, dopo la nascita
dei figli, Luca, Giulia e Davide. Margherita pensava: proprio sta' sciattona
doveva sposare mio figlio, e con un orecchio ascoltava.
Tutto il
giorno Margherita ci pensò - fra la merenda, la seduta in bagno con
accompagnamento (che non si sa mai, potrebbe scivolare, mi hanno scambiato per
una vecchia, ci manca poco che mi prendono la badante ), le telefonate
all’amica Concetta. Aveva bisogno di qualche bigliettino, uno di quelli che
Martino le lascia a richiesta, ogni volta che lei non riesce a pescare dai suoi
ricordi le informazioni che le servono per ricomporre il puzzle. Concetta
l’aveva rassicurato: ma quale guerra?! Sono solo invenzioni dei giornalisti.
Sai chi sono i giornalisti? Quelli che vengono pagati per scrivere sui
giornali. Lei, però, di Concetta non si fidava, Concetta era più stralunata di
lei. Mi vogliono nascondere la verità, come al solito. Davide doveva andare in
guerra, quel ragazzo aveva appena vent’anni! E neppure poteva mandarlo in
Svizzera, perché Martino aveva detto: “da nessuna parte” .
Andò a
trovare Davide nella sua stanza, si sedette sul suo letto e gli disse: visto
che la guerra non è ancora finita, io direi che devi nasconderti e ho già
un’idea: devi andare in montagna, trova una tana, ce ne sono tante, devi sapere
che tanti si nascondono in montagna, i mafiosi si nascondono pure lì, ma tu non
ci devi dare confidenza a quelli, non devi farti vedere, noi troveremo il modo
di farti avere qualcosa da mangiare, oggi parlo con mio figlio.
La stalla! Tuo padre farà un sotterraneo nella
stalla dove ci stanno le capre e le vacche e quando sarà pronto, andrai a
nasconderti, noi metteremo sopra la botola le balle di paglia e fieno. Si fa
così.
Nonna, quale
stalla?
La nostra
stalla! Non sapete niente, voi giovani, noi abbiamo una stalla in montagna, tuo
padre, lui queste cose le sa. Mia madre mi coricava vestita, anche tutti gli
altri si coricavano vestiti, per essere pronti quando suonava la sirena e
dovevano correre ai rifugi, perché bombardavano
il paese! Quando c’è la guerra gettano le bombe, le hai viste in televisione?
Siamo scappati di notte. Mentre le bombe cadevano siamo passati in mezzo alla
polvere che si sollevava dalla terra, in campagna, al buio,e sentivamo l’odore
della terra e delle bombe, e noi bambini piangevamo per la sete e i grandi andavano
in cerca di un po’ d'acqua, erano soffocati dalla polvere che entrava nei
polmoni, lo capisci, Davide?! E quella
notte d’improvviso la montagna s’incendiò, sembrava l’inferno, c’era il vento di
scirocco, e Angelo cominciò a gridare: "Cornuto Mussolini!!"come
un padre o una madre, invece era un bambino di otto anni. Mio fratello Angelo urlava
e non si riusciva a farlo smettere. E la famiglia cominciò ad avere paura di
queste grida, più delle bombe, temevano che i bambini impazzissero.
Davide,
scappa, vai a nasconderti, la guerra è brutta!
Pina Tomasello
vero stralunata è! ahahahaha
RispondiEliminabrava Pina
gd
Mi è piaciuto!
RispondiEliminaPezzo bellissimo, brava Pina. Certe cose non le dimentica nemmeno una nonna stralunata.
RispondiEliminaPossiamo dire che questa nonnina, non straparla, che la guerra è guerra sempre, ad ogni tempo e in ogni luogo, le bombe spaventano i bambini, oltre ad uccidere.
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RispondiEliminaBellissimo pezzo. Nient'altro. e' bellissimo
RispondiEliminaClotilde