giovedì 6 aprile 2017

Andiamo a cominciare...




Mia madre da qualche tempo vive con noi, non ce la siamo sentiti di metterla fuori casa, ( che per altro è sua) in uno di quei ricoveri -  resorts li definisce qualcuno, ma per me, e soprattutto, per lei sono “manicomi”, mi ha chiarito lei, l’unica volta che mi sono azzardato a visitarne uno, che mi avevano tanto vantato. Quella volta l’ho portata con me; fra me e me, immaginavo che usando qualche piccolo stratagemma e usando il suo stesso modo di stravolgere la realtà, avrei potuto imbrogliarla e farle sembrare quel posto un luogo assolutamente meraviglioso e desiderabile. Invece, quella volta, mia madre vestita con le zeppe alte e la gonna alle caviglie, con il cappellino di paglia che indossa sempre nella sua terrazza d’estate, spelacchiato e sgualcito, si è guardata un po’ in giro e mi ha detto - che ci sei venuto a fare qui? Ci vuoi portare Celestina in villeggiatura!? - Celestina è mia moglie - Io non le ho risposto, me la sono riportata a casa; da allora non ne abbiamo più parlato, ma lei, ogni volta che succede qualcosa, ci suggerisce di andare a passare qualche giorno a Villa Accoglienza -  dove ora, tanto più spesso che nel passato (prima lo facevano solo i ricchi) si vanno a lasciare come oggetti ingombranti, mamme, padri, parenti affini, che hanno la ventura di vivere più a lungo di quanto sia opportuno e che con i loro problemi, ma soprattutto con l’invadenza che li caratterizza, animano le nostre case e impegnano i nostri pensieri e le nostre forze.

Ma come rinunciarci? almeno fino a quando, sapranno dirci “ Martino, come sei bello stamattina! Ti sei fatto il bagno finalmente, che la puzza di cane ieri mi ha disturbato tutto il giorno, vieni a darmi un bacetto!”

Margherita non si è vista invecchiare...

E soprattutto non ha capito che tutto attorno a lei è cambiato; così riempie la sua giornata e quella dei suoi parenti, di strane richieste, di racconti passati, di fantasie. Poco male, se questo non fosse accompagnato dalla continua ricerca di particolari che le sfuggono e che per questo, in continua ansia per ricomporre le sue storie e le sue visioni, mobilità l’intera famiglia ….

Buona lettura.


La nonnina stralunata




4 commenti:

  1. Cara nonnina un inizio molto bello con questo pezzo sulla nonnina che con le zeppe e la gonna alla caviglia capì ancora prima che ci fosse portata che si andava a Villa Accoglienza, un posto di Villeggiatura, dove ricchi lasciano oggetti ingonbranti...Ma questa volta non è successo. Che ci vadano loro in villeggiatura. Aspettiamo i racconti di questa nonnina sprint, mi piacerebbe vederla con le zeppe e la gonna alla caviglia.

    Sono Clotilde...impossibile inserirsi con il nome

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  2. bella la gonna alla caviglia e con le zeppe. Una nonna così non può finire all'angolo, ma non abbassate la guardia, sappiate che è un personaggio che deve uscire dalle righe. A Pina e Rosa l'arduo compito di divertirci.

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  3. Grazie, Cloti ,Giorgio, per l'aiuto.

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